Dal tradizionale focus promosso a Legnaro, in provincia di Padova, da Veneto Agricoltura e Regione e dedicato alle previsioni della vendemmia 2016 nel Veneto, le notizie indicano una vendemmia ritardata di una decina di giorni rispetto allo scorso anno con buona qualità anche se forse le quantità non saranno in aumento. Merito e colpa lo ha sempre il meteo: ad un avvio di primavera caratterizzato da temperature miti, che hanno determinato un germogliamento precoce della vite, sono seguiti i mesi di maggio e giugno molto piovosi che in pratica hanno fatto perdere l’anticipo fenologico. Il risultato è una stagione che in alcuni momenti cruciali si è fatta difficile sotto il profilo sanitario.
La vendemmia vera e propria inizia con la fine di agosto e se perdurerà l’andamento climatico di questa estate, fatta di giornate soleggiate e notti fresche, la qualità ne sarà avvantaggiata per l’acidità e il colore delle uve. A livello produttivo la vendemmia 2016 sarà caratterizzata da un calo di alcuni punti percentuali per le uve a bacca nera a causa della riduzione delle superfici e alcuni problemi di ordine sanitario, mentre per le uve a bacca bianca si prevede una produzione stabile se non in aumento.
Se il Veneto è cauto, il Ministero dell’Agricoltura francese ha già annunciato che la produzione d’oltralpe diminuirà del 10% rispetto all’anno scorso quando aveva sfiorato i 48 milioni di ettolitri. Già nel 2015 la raccolta era stata leggermente minore e la Francia era stata superata dall’Italia, diventata primo Paese produttore al mondo. Sarà penalizzato anche lo champagne con un calo previsto del 31% nell’omonima regione.