Inizia bene il 2012 per quel che riguarda le politiche della green economy: lo sostiene Massimo Beccarello, responsabile Confindustria per le tematiche relative alle politiche per lo sviluppo, energia e ambiente in una intervista all’AdnKronos. Il 2012 lascia ben sperare ad iniziare «dal ripristino degli incentivi per l’efficienza energetica nel decreto Salva-Italia, importante perché nelle tecnologie per l’efficienza troviamo una parte rilevante dei settori manufatturieri italiani». Adesso, però, secondo Beccarello, «bisogna dare rapida attuazione ai diversi decreti previsti da tempo per le fonti rinnovabili e definire un quadro chiaro per tutte le tecnologie della green economy in vista degli importanti obiettivi di sostenibilità al 2020. Le politiche di incentivo devono promuovere lo sviluppo tecnologico e la crescita dei settori della green economy nel medio e lungo periodo, dobbiamo evitare di generare “rendite” speculative e creare le condizioni per uno uno sviluppo strutturale e sano».

Un altro elemento importante da sottolineare, secondo Beccarello, «è la possibilità di avere un sistematica accountability delle politiche di incentivazione. Ed è necessaria una continua analisi costi benefici che, nel caso, potrebbe avere un forte impulso nel riequilibrare gli incentivi. Stiamo parlando per le sole fonti rinnovabili di incentivi che potrebbero ben presto superare i 10 miliardi di euro all’anno (5 miliardi sono già stati superati da poco per il solo settore fotovoltaico). La spesa per incentivi è una componente parafiscale pagata da tutti i cittadini e come tale è una risorsa che deve essere investita nel miglior modo possibile con una chiara rendicontazione dell’impatto socio-economico nel tempo».