Il 40° Congresso di Legacoop nazionale a Roma: i delegati delle 10.785 cooperative associate hanno riconfermato per un secondo mandato il presidente uscente Mauro Lusetti. Con 7.837.356 soci, 383.446 occupati e un valore complessivo della produzione di oltre 63 miliardi, le cooperative aderenti sono presenti in molti settori dell’economia italiana: dall’agroalimentare all’industria e manifattura, dai servizi di logistica, facility management, ristorazione al settore sociale, dalla grande distribuzione alla cultura, dall’abitazione al turismo.
Rispetto all’ultimo Congresso, che si era svolto nel dicembre 2014, il valore della produzione Legacoop è cresciuto del +7,2% e gli occupati sono aumentati del +4,5%. «Forti di quello che abbiamo realizzato fino ad ora – ha sottolineato Lusetti – guardiamo alle sfide che ci aspettano guidati dal desiderio di affermare una visione della società e del mercato, dell’impresa e della comunità, migliori rispetto a quelle in cui ci troviamo oggi immersi. Scontiamo le stesse difficoltà, abbiamo le stesse paure di tutti, ma sappiamo che possiamo farlo, proprio per la forza e la fierezza che ci deriva dall’essere cooperatori e cooperatrici, cioè persone abituate a far conto non solo sulle proprie capacità, ma anche sulla possibilità di fare insieme!».

Il mondo della cooperazione si impegnerà per sanare le fratture che si sono create nella società italiana

Nel suo intervento Lusetti si è rivolto direttamente al Governo chiedendo di «adottare politiche che favoriscano il rilancio degli investimenti pubblici e privati. In questo senso, il primo volano di crescita da riattivare subito è quello della realizzazione delle opere infrastrutturali. Basta con gli indugi e i blocchi!».
«La crisi e i grandi mutamenti in corso – ha proseguito Lusetti – hanno prodotto nel nostro Paese un incremento di diseguaglianze e ingiustizie ed hanno indebolito le comunità, producendo numerose fratture sociali, economiche e civili. Noi cooperatori e cooperatrici vogliamo metterci, con coraggio, all’interno di queste contraddizioni per provare a fare fino in fondo la nostra parte. Noi a queste fratture non ci arrendiamo!».