Sostenibilità, qualità e italianità: sono questi i cardini di una produzione agricola che può conquistare una fetta importante di mercato. Una dimostrazione l’abbiamo avuta dall’incontro promosso da Loacker presso la sede di Coldiretti Venezia, presente l’Istituto Intesa San Paolo. La famosa azienda con sede in Alto Adige ha proposto ai coltivatori veneti di diventare i fornitori delle nocciole essenziali per le proprie produzioni di wafer, cioccolato e prodotti derivati.
Attualmente Loacker necessita di 1300 tonnellate l’anno di nocciole per produrre le proprie specialità: queste per il 75% ora provengono dalla Turchia e solo per un 15% dall’Italia. In nome della qualità, l’obiettivo di Loacker è quello di capovolgere la situazione sviluppando la coltivazione del nocciolo in particolare nel centro Italia, Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia. «Negli anni a venire – ha detto un rappresentante dell’azienda – vogliamo soddisfare il nostro fabbisogno di nocciole italiane tramite piantagioni proprie o in collaborazione con gli agricoltori».

Offerto agli agricoltori un contratto di 15 anni con garanzia del ritiro del prodotto a prezzo concordato

Ma produrre nocciole non è cosa che si fa da un giorno all’altro: ci vogliono almeno sei anni per vedere i frutti del proprio lavoro. Per questo l’azienda ha proposto un contratto di filiera con la durata minima di 15 anni prevedendo la fornitura di materiale vivaistico, la consulenza agronomica, la pulizia, l’essicazione, lo stoccaggio con un ritiro garantito ad un prezzo minimo per la durata del contratto.
«È positiva – commenta il presidente di Coldiretti Venezia, Andrea Collaquesta occasione di confronto e nuova opportunità di contratto di filiera offerta da Loacker che è in linea con la valorizzazione del made in Italy per cui Coldiretti sta lottando da anni. I nostri coltivatori hanno bisogno di spaziare e di provare nuove colture, ma chiediamo uno sforzo maggiore all’Istituto San Paolo per poter realmente venire incontro ai nostri coltivatori con tassi agevolati e un più facile accesso al credito, in particolare per la giovane impresa che deve essere più spronata ad investire. Se il territorio è produttivo ne beneficiano tutti».