Andy Warhol, il genio della pop art, rese famosa una zuppa riproducendone artisticamente la confezione. Ora la Campbell soup torna a far parlare di sé per una decisione ‘storica’: ha deciso di segnalare in etichetta l’eventuale presenza di materie prime geneticamente modificate. Si tratta della prima grande azienda del food Usa a compiere questo passo.

Campbell è azienda con sede nel Vermont, uno dei più piccoli degli Usa, primo stato a inserire una legislazione che impone di specificare eventuali ogm nel cibo, norma che però non ha un valore a livello federale. Quella di Campbell è quindi una iniziativa autonoma, volta ad alzare il livello di attenzione sull’ingegneria genetica applicata al cibo. Indicare chiaramente la presenza di ogm nel cibo porterà i consumatori a una scelta più consapevole, avvantaggiando chi decide di evitare prodotti ogm. Ovvero sempre più consumatori: questo nuovo vento che spira negli Usa rappresenta un’opportunità commerciale importantissima per le aziende italiane, che sottostanno alla più rigida legislazione Europea in materia e che possono far leva su questa specializzazione. Al contrario, la Food and drug administration ha da poco autorizzato la vendita del salmone geneticamente modificato: primo, preoccupante passo verso una diffusione di animali ogm per la nutrizione umana.