Con l’anno nuovo, anche la contraffazione si rinnova. Anzi si … ricicla: i carabinieri hanno ispezionato un deposito agricolo a Palma Campania, in provincia di Napoli, e vi hanno trovato  200 barattoli di pelati, una scatola di etichette di varie fabbriche di nazionalità italiana e estera, 4 flaconi per la pulitura e la lucidatura dei barattoli e vario materiale utilizzato per la contraffazione di etichette da apporre agli stessi. Tre persone sono state denunciate nel napoletano per violazioni alle leggi a tutela della salute pubblica, frode in commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine, detenzione di prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione e sottoposti a trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione. Di fatto i prodotti scadudi venivano ‘riciclati’ e fatti passare per quelli di altre marche.
Più ‘tradizionale’ il sequestro operato dai finanzieri della Compagnia di Lecce che hanno scoperto 54.944 articoli di bigiotteria privi dei requisiti richiesti dal Codice del Consumo. Sulle confezioni e sulle etichette dei beni sottoposti a sequestro, mancavano varie indicazioni e soprattutto non c’era alcuna garanzia sull’assenza di sostanze che possano arrecare danno all’uomo, alle cose o all’ambiente.
Frattanto a Sanremo riprende un processo a 15 imputati accusati, a vario titolo, di contraffazione, vendita di prodotti contraffatti e ricettazione, per aver messo in piedi un giro di false griffe che venivano prodotte in Toscana, per essere rivendute tra la Riviera dei Fiori e la vicina Costa Azzurra.
A destare scalpore fu il quantitativo di prodotti di alta gamma sequestrati nel corso delle indagini che sgominarono l’organizzata banda.