Un’associazione per delinquere finalizzata alla vendita di zucchero utile ad adulterare il vino: l’ha sgominata il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Caserta con la collaborazione degli ispettori dell’Icqrf e del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Sono stati posti sotto sequestro preventivo beni immobili, rapporti finanziari e partecipazioni societarie per oltre 12 milioni di euro, 4 persone sono state poste arresti domiciliari ed altre 5 hanno l’obbligo di presentazione in commissariato.
Tutti sono “gravemente indiziati di aver costituito e fatto parte di un’associazione per delinquere, con base operativa in provincia di Napoli, attiva nella commissione di plurimi reati tributari nonché nell’immissione illecita nel mercato nazionale di partite di zucchero, soprattutto di origine serba e slovena”. Lo zucchero veniva commercializzato da una società con sede a Sant’Antimo, in provincia di Napoli. A Carinaro, nei pressi di Caserta, avveniva la vendita in nero per la sofisticazione del vino a numerosi operatori in Campania, Puglia, Sicilia e Veneto”.

La rete del commercio illegittimo aveva carattere internazionale anche fuori dall’Europa

L’associazione per delinquere si approvvigionava di masse di saccarosio di provenienza estera, in particolare da Croazia, Serbia e Slovenia ma anche dalle Isole Mauritius. Il prodotto clandestino veniva veicolato alla società con sede a Sant’Antimo attraverso l’interposizione fittizia di imprese nazionali, formalmente attive ma di fatto non operative.
I prezzi di vendita dello zucchero risultavano estremamente competitivi, ma è ben noto che la normativa nazionale e comunitaria non consente ai produttori di vino la detenzione di sostanze zuccherine e, a maggior ragione, il loro impiego in cantina. La sostanza veniva invece utilizzata per l’incremento della gradazione alcolometrica del vino, nonché per la produzione di mosti, mosti concentrati e zuccheri liquidi d’uva, che erano successivamente venduti a ignari acquirenti.