Il Ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, prima di partire per la Cina, ha colto l’occasione dell’inaugurazione del Micam, il salone del calzaturiero a Milano, per lanciare le sue promesse al mondo della moda: «Non solo confermiamo gli investimenti già fatti – rilancia Di Maio – ma li aumenteremo in futuro, perché la moda è ambasciatrice della cultura italiana del bello».
Incontrando il presidente di Confindustria Moda, Claudio Marenzi, e il numero uno di Camera Nazionale della Moda, Carlo Capasa, oltre ad Annarita Pilotti e Tommaso Cancellara, rispettivamente presidente e direttore generale di Assocalzaturifici, ha fatto sapere Di Maio della composizione di un tavolo che «ci consentirà di coordinare le politiche di sviluppo e di investimento in questo settore nei prossimi cinque anni. Ma io oso dire che servono piani di medio e soprattutto lungo termine, a 20 anni».

Contraffazione, Russia, formazione i temi di questo primo dialogo tra Governo e mondo della moda

Nel corso dell’incontro si è inoltre parlato di lotta alla contraffazione, dell’abolizione delle sanzioni nei confronti della Russia, della necessità di adottare una norma sulla certificazione di origine obbligatoria. Inoltre è stato posto l’accento l’importanza di maggiori investimenti in formazione tecnica e professionale per i giovani da avviare ai nuovi ruoli offerti del comparto.
«Dobbiamo sentire ancora più forte – ha sottolineato Annarita Pilotti – la responsabilità di un comparto che è da sempre una delle maggiori risorse del Made in Italy. Per questo chiediamo tutto il sostegno possibile a livello politico, istituzionale, bancario e finanziario, sia in Italia che in Europa. Devono essere liberate quante più risorse possibili a favore di imprese e lavoro, perché solo in questo modo le aziende potranno pagare di più i dipendenti, guadagnare in competitività e investire, creando ricchezza e favorendo la ripresa dei consumi in questo Paese».